"È ora di farla finita con tutte queste idee esaltate, bisogna tornare alla ragione. Tutto questo, l'estero e tutta questa vostra Europa, non è altro che una chimera... si rammenti delle mie parole, e se ne accorgerà lei stesso!" aveva concluso in tono addirittura indignato Lizavèta Prokòf'evna, al momento di congedarsi da Evgènij Pàvlovič.

sabato 24 settembre 2016

Modo di produzione schiavistico - una citazione





Il modo di produzione schiavistico nell'antica Roma, descritto in poche righe in un romanzo di uno scrittore statunitense comunista.
Esercito industriale di riserva e reddito di cittadinanza nell'antichità. Per chi sa e vuole capire.

Dedicato a tutti i sostenitori a vario titolo (anche inconsapevoli) del neoschivismo liberista.

"...Attraversare le vie strette del mercato con le loro file di carrette e bancarelle, dov'erano esposte in vendita le mercanzie di tutto il mondo, rappresentava per lui un'avventura sempre nuova. Era noto a mezza città.
Sempre il solito "Ehi Gracco!" si levava da ogni parte, senza alcuna cerimonia né formalità, e i venditori, i ciabattini, i mendicanti, i perdigiorno, i carrettieri, i muratori, i falegnami, tutti lo amavano perché era uno di loro e si era aperto, lottando con gli artigli, la via fino al successo. Lo amavano perché quando comperava i voti pagava il prezzo più alto. Lo amavano perché non si dava arie, perché preferiva camminare all'andare in lettiga e perché aveva sempre tempo per fermarsi a salutare un vecchio amico. Che non offrisse alcun rimedio alla loro miseria crescente e alla loro desolazione, in un mondo in cui gli schiavi li riducevano a fare i perdigiorno e i mendicanti, costretti a vivere del sussidio dello stato, non aveva alcuna importanza; non avevano idea che esistessero rimedi. E lui, a sua volta, amava quel loro mondo di desolazione, dove i torreggianti caseggiati quasi si toccavano sopra ai vicoli luridi e dovevano esser tenuti separati con travi; quel mondo di strade, le sporche, rumorose e misere strade della più grande città della terra..."

Howard Fast da "Spartacus" (1951)


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