"È ora di farla finita con tutte queste idee esaltate, bisogna tornare alla ragione. Tutto questo, l'estero e tutta questa vostra Europa, non è altro che una chimera... si rammenti delle mie parole, e se ne accorgerà lei stesso!" aveva concluso in tono addirittura indignato Lizavèta Prokòf'evna, al momento di congedarsi da Evgènij Pàvlovič.

domenica 20 novembre 2016

Gettare sabbia negli ingranaggi del potere





Dedicato in particolar modo agli astensionisti.
L’espressione del dissenso è una delle forme più alte della dignità umana, che prescinde da valutazioni contingenti. E ciò vale per ogni forma di potere, non solo per quella connotata ideologicamente in maniera più precisa: capitalismo, neoliberismo, fascismo, stalinismo o altro tipo di autoritarismo e totalitarismo. Ma, appunto di un potere come concetto in sé, ogni qualvolta lede i diritti sociali e le libertà dei singoli.
Questo non vuol dire non curarsi della contestualizzazione e non preoccuparsi delle conseguenze politiche del breve e medio periodo, ma tenere, comunque sia, in conto essenzialmente la concretezza dell’agire sociale individuale come non disconesso dalla propria esistenza.

mercoledì 16 novembre 2016

D.D.L. Boschi e devastazione





Il livello di devastazione causato dai provvedimenti legislativi adottati da Monti in poi, non ha davvero precedenti per il nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.
Cito i più importanti: pareggio di bilancio in Costituzione, legge Fornero, Jobs act, il conseguente smantellamento dello Statuto dei lavoratori, Sblocca Italia, la Buona Scuola, Italicum, i tagli alla sanità tramite la legge di Stabilità, privatizzazioni varie, e per finire il D.D.L. Boschi di modifica alla Costituzione, come coronamento e punto di arrivo provvisorio.
L'errore che però si compie molto spesso, è di prendere in considerazione questi provvedimenti in maniera separata, e per questo determinare anche una sorta di gerarchia indiscriminata. L'unico che meriterebbe di essere considerato con maggiore gravità dovrebbe essere proprio il D.D.L Boschi, perché chi ha una visione complessiva di ciò che sta accadendo, si accorgerà subito che è quello che tiene insieme tutti gli altri in una logica progettuale ben precisa.
Infatti, l'effetto vero è quello, per così dire, di un enorme combinato disposto tra i vari provvedimenti, che risponde al programma di mortificazione dei diritti sociali e di impoverimento di TUTTE le classi subalterne, per l'affermazione sempre più violenta del pensiero totalitario unico neoliberista.
Se dovesse vincere il SI, i fautori di tutto ciò avrebbero davanti un'autostrada spianata, a cominciare dalle nuove iniziative di austerità minacciate dalla Commissione europea.
Il NO, anche se forse non riuscirebbe ad impedire il proseguimento di leggi impopolari, avrebbe però un peso rilevante come segnale e come argine da parte dell'opinione pubblica, così come (d'accordo o meno che siate) è accaduto con la Brexit.
Non vedere tutto ciò, vorrebbe dire che si vive da tempo ormai nel NeverWhere (Nessun Dove)... beato chi ci riesce...
#iovotoNO

domenica 23 ottobre 2016

Monti e la corruzione





Chissà se i combattenti avversi alla castacriccacorruzione saranno contenti dell'endorsement di Monti a favore del NO al referendum.
È chiaro e mi sembra ovvio che le motivazioni del Mario, e di qualche altro bel personaggio della sua risma, siano opposte a quelle di quanti, con il NO, intendano difendere i diritti sociali e di conseguenza la Costituzione.
Ma non è certamente questo il punto.
Il punto sta nel dover unire semplicemente i puntini, e nel comprendere l'astuzia del saper giocare su più tavoli.
Sorvolo sull'interpretazione circa una sua intenzione di fare un favore al SI, perché il personaggio sarebbe conscio della sua impopolarità. Potrebbe anche starci, ma l'impopolarità è tutta da verificare, soprattutto alla luce delle motivazioni addotte dallo stesso Monti, che lo porterebbero chiaramente ad aderire all'ampio fronte di quelli che credono alla corruzione come madre di tutti i mali. Ciò, in una prospettiva anche di cambio ai vertici della satrapia del governo italico.
In questa sua breve citazione è contenuto il fulcro della questione: "...i problemi dell'Italia non dipendono tanto dalla forma costituzionale e dalla legge elettorale, ma da alcuni connotati fondamentali: l'evasione, la corruzione e una classe politica che usa il denaro degli italiani di domani come una barriera contro la propria impopolarità".
Ma ciò, a parte le tattiche di breve periodo, non dovrebbe stupire più di tanto, il refrain sulla delegittimazione delle istituzioni democratiche e quello sulla corruzione fanno parte del pensiero politico-economico neoliberista, basta andarsi a cercare cosa ne pensassero nel merito Einaudi e Von Hayek.
Quindi, chi sa unire i puntini riuscirà ad avere una visione più completa del progetto montiano.
Ed è chiaro che la vittoria del NO non sarà sufficiente, se dopo non arriverà una piena consapevolezza su quale sia effettivamente la posta in gioco, e cioè la "legittimità" ordoliberista, tramite anche l'impianto della costruzione €Uropeista (ma non solo), oppure la riaffermazione della piena sovranità democratica del nostro Paese, che è l'essenza della Costituzione della Repubblica Italiana, facendo giustizia di tutte le posizioni ambigue, non solo di quelle montiane, interne al fronte del NO.
Anselmo

sabato 22 ottobre 2016

Fiscal compact e Jobs act





I motivi per votare NO il 4 dicembre sono molteplici e non sono tutti strettamente legati solo alla materia dei quesiti posti in votazione.
Se non si ha la cura necessaria ad analizzare adeguatamente i fatti, sfugge un dato essenziale: lo stravolgimento della nostra Costituzione in chiave ordoliberista, iniziato già da tempo: "indirettamente" col Jobs act, per quanto riguarda il diritto al lavoro, adeguatamente tutelato dalla Carta, e per i provvedimenti in materia economica e fiscale, con la modifica dell'art. 81, attraverso il fiscal compact (nel 2012). Tutto ciò nel pieno rispetto del Trattato di Maastricht (che si verrebbe, come precisamente previsto dalla "deforma", come gerarchicamente superiore alla Costituzione italiana)
Cito da Luciano Barra Caracciolo, giurista:
"...come molti NON sanno, il DEF è prima esaminato e monitorato dalla Commissione UE e poi, già oggi, passato al parlamento come una mera comunicazione, e quindi ai fini di una sua mera presa d'atto.
E questo perché così prevedono le innumerevoli e oscuramente formulate postille al fiscal compact, integrate da "comunicazioni" della Commissione che dimostrano, semmai ce ne fosse bisogno, che Bruxelles è la "casa delle libertà"; cioè delle libertà che l'UE si prende essenzialmente nei confronti dell'Italia e della sua ridicolizzata sovranità (democratica, fiscale e monetaria)...."

venerdì 21 ottobre 2016

INPS e Jobs act





L'INPS fa la scoperta dell'acqua calda e ci comunica che, una volta venute meno le decontribuzioni a favore delle aziende previste dal Jobs act, c'è stato un calo nelle assunzioni del 32,9% rispetto ai primi 8 mesi del 2015 e di più del 35% in meno di trasformazioni dei contratti lavorativi in quelli a tempo indeterminato. L'unica cosa che aumenta, ma guarda un po', sono i voucher.... E quindi precarizzazione e licenziamenti a go-go...
Renzi se lo merita o no, solo per questo, un bel NO al referendum?
Macelleria sociale a "tutele crescenti".
E le reali conseguenze si vedranno solo tra un po'... è terribile, è una vera e propria guerra contro le classi subalterne... io ho paura.... chi non ne ha è un incosciente e/o non comprende cosa sta accadendo.... un'immane catastrofe sociale, dalla quale molti di noi saranno inesorabilmente colpiti: giovani, meno

giovani e vecchi...

martedì 11 ottobre 2016

Abolizione delle province?





Molti credono ancora alla storiella dell'abolizione delle Province, quello che in realtà è stato abolito è il voto democratico popolare, questo sia per evitare gli sprechi (?) che il populiiiiismo....
Infatti, nella quasi totale indifferenza domenica si sono tenute le elezioni per i consigli delle Città metropolitane (di fatto province alle quali è stata fatta un po' di cosmesi). Elezioni riservate ai soli consiglieri comunali e non ai cittadini come accadeva una volta.... (https://goo.gl/W2363Y)
Prove generali di quello che accadrà con il Senato se passerà la riforma Renzi...
D'altronde ha ragione Scalfari: oligarchia è uguale a democrazia. La loro.
E' l'ordoliberismo, bellezza: appropriarsi gradatamente e progressivamente degli ordinamenti democratici, avendo come fine il contrario degli intenti costituzionali.


Anche per questo io voto NO al Referendum del 4 dicembre

venerdì 7 ottobre 2016

Limiti e illusioni delle fabbriche recuperate





Sergio Cesaratto con questi appunti prova a tracciare limiti e illusioni delle esperienze dell'autogestione e, soprattutto delle cosiddette fabbriche recuperate, fornendo un punto di vista non liquidatorio di queste esperienze, ma che offra spunti di realismo macroeconomico, tali da prospettare un percorso che superi la cultura della marginalità testimoniale, autoreferenziale e identitaria propria di molti settori antagonisti.