"È ora di farla finita con tutte queste idee esaltate, bisogna tornare alla ragione. Tutto questo, l'estero e tutta questa vostra Europa, non è altro che una chimera... si rammenti delle mie parole, e se ne accorgerà lei stesso!" aveva concluso in tono addirittura indignato Lizavèta Prokòf'evna, al momento di congedarsi da Evgènij Pàvlovič.

lunedì 26 settembre 2016

Deportazioni selettive





Si, soltanto dei cretini. Peccato che non siano affatto dei cretini, anzi. Bisogna intendersi sulle definizioni. Tutto ciò è perseguito con intento criminoso. Sottovalutare l'avversario non è mai una buona strategia.
Per mezzo delle guerre e delle occupazioni vengono create le condizioni per rapinare le aree e le popolazioni più povere, impedendone lo sviluppo, sia per motivi di controllo geopolitico, tramite gli eserciti, sia per sfruttamento economico dei territori, che vengono gradatamente desertificati e colonizzati (anche a livello culturale), tramite le multinazionali e le tanto osannate ONG. 
Contemporaneamente si creano crisi migratorie selettive (vere e proprie deportazioni), mirando alla creazione di un esercito industriale di riserva, che lavori a bassi salari nel mondo occidentale, soprattutto in Europa, favorendo ulteriormente la loro compressione, la precarizzazione e la disoccupazione (già attuati con successo per mezzo della svalutazione competitiva interna), e istigando ulteriormente la guerra tra poveri.
Selettive, perché solo i migranti con energie "migliori", quelli più specializzati e con maggiori "risorse" economiche ce la fanno. Gli altri o restano a morire in patria, oppure muoiono a migliaia durante il viaggio, oppure vengono respinti nei campi di concentramento creati ad hoc (Grecia, Turchia, Egitto ecc.). 
Inoltre, si creano dei guadagni a latere per gli stessi negrieri e per i mandanti, mediante il traffico di organi, che intascano, è bene ribadirlo, anche i soldi degli stessi migranti.
Un neo schiavismo, simile e, per dei versi, ben peggiore di quello attuato nel corso dei secoli scorsi.
Fermarsi solo fino ad un certo punto e non unire i puntini di quello che è un cerchio che si chiude di sfruttamento disumano, vuol dire non comprendere veramente la portata di quello che sta accadendo e quali siano gli interessi del grande capitale, attuati attraverso le guerre, la globalizzazione e la libera circolazione dei fattori produttivi.
Quindi, è bene convincersi che le crisi migratorie sono volute e favorite dal sistema neoliberista e non da questo osteggiate. E rientrano nel piano complessivo di assoggettamento delle classi subalterne, da parte di quelle dominanti. 

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