Si, soltanto dei cretini. Peccato che non siano affatto dei cretini, anzi. Bisogna intendersi sulle definizioni. Tutto ciò è perseguito con intento criminoso. Sottovalutare l'avversario non è mai una buona strategia.
Per mezzo delle guerre e delle occupazioni vengono create le condizioni per rapinare le aree e le popolazioni più povere, impedendone lo sviluppo, sia per motivi di controllo geopolitico, tramite gli eserciti, sia per sfruttamento economico dei territori, che vengono gradatamente desertificati e colonizzati (anche a livello culturale), tramite le multinazionali e le tanto osannate ONG.
Contemporaneamente si creano crisi migratorie selettive (vere e proprie deportazioni), mirando alla creazione di un esercito industriale di riserva, che lavori a bassi salari nel mondo occidentale, soprattutto in Europa, favorendo ulteriormente la loro compressione, la precarizzazione e la disoccupazione (già attuati con successo per mezzo della svalutazione competitiva interna), e istigando ulteriormente la guerra tra poveri.
Selettive, perché solo i migranti con energie "migliori", quelli più specializzati e con maggiori "risorse" economiche ce la fanno. Gli altri o restano a morire in patria, oppure muoiono a migliaia durante il viaggio, oppure vengono respinti nei campi di concentramento creati ad hoc (Grecia, Turchia, Egitto ecc.).
Inoltre, si creano dei guadagni a latere per gli stessi negrieri e per i mandanti, mediante il traffico di organi, che intascano, è bene ribadirlo, anche i soldi degli stessi migranti.
Un neo schiavismo, simile e, per dei versi, ben peggiore di quello attuato nel corso dei secoli scorsi.
Fermarsi solo fino ad un certo punto e non unire i puntini di quello che è un cerchio che si chiude di sfruttamento disumano, vuol dire non comprendere veramente la portata di quello che sta accadendo e quali siano gli interessi del grande capitale, attuati attraverso le guerre, la globalizzazione e la libera circolazione dei fattori produttivi.
Quindi, è bene convincersi che le crisi migratorie sono volute e favorite dal sistema neoliberista e non da questo osteggiate. E rientrano nel piano complessivo di assoggettamento delle classi subalterne, da parte di quelle dominanti.
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